Editoriale

Early Night

Early Night

Il nuovo trend tra i più giovani? Andare a letto presto

Se questo titolo ha già attirato la vostra attenzione, vi sorprenderà ancora di più scoprire che per presto s’intendono le 21 circa. Quindi, davvero presto. Si tratta di una tendenza, emersa attraverso i social network più famosi e hashtag come #earlynight, diffusa tra chi appartiene alla cosiddetta GEN Z, cioè i giovani nati tra la metà degli Anni Novanta e, all’incirca, il 2010, a cavallo del nuovo secolo. Vale a dire la generazione che è cresciuta immersa sin dalla nascita nella cultura digitale degli smartphone, di Internet e dei social media, oltre ad aver vissuto una pandemia mondiale in una fase cruciale del loro sviluppo. 

Con molta probabilità, la loro scelta di mettersi così presto sotto le coperte nasce proprio da qui, perché sono loro i primi a sperimentare come l’eccessivo uso della tecnologia, dal mattino fino alla fine della giornata, abbia più di una conseguenza negativa sulla loro efficienza giornaliera. 
 

La Gen Z e il rapporto con il sonno 

A differenza della generazione precedente (i Millennials, nati tra gli Anni Ottanta e Novanta) che tende ad andare a letto più tardi, magari anche solo per finire di vedere una serie tv, o semplicemente passando il tempo online, la Gen Z sembra aver capito quanto il benessere mentale e fisico venga prima di tutto. Da qui il motivo per cui hanno deciso di anticipare le lancette dell’orologio quando si tratta di coricarsi la sera. Consapevoli dell’importanza di una buona notte di sonno, i Post Millennials sono disposti a adattare la loro routine per raggiungere l’obiettivo.

Un mix di tradizione e digitale: ecco la strategia della Gen Z  

I più giovani, infatti, prendono alla lettera uno dei consigli più efficaci per prepararsi a un riposo notturno rigenerante. Ecco perché si disconnettono con largo anticipo da tutti i loro dispositivi elettronici per ridurre l’esposizione alla luce dello schermo, che può influenzare la produzione di melatonina causando insonnia. Fatto questo, preferiscono dedicarsi a un’attività distensiva e antistress: leggere un libro, scrivere un diario, un modo alternativo per fare un po’ di introspezione e calmare la mente, oppure meditare. Una scelta in forte contrasto quindi con la tendenza al binge watching (cioè saltare da un canale tv all’altro) delle generazioni precedenti. 

La Gen Z resta comunque in parte legata alla tecnologia, che fa parte della sua cultura. In che modo? Ascoltando dei podcast, oppure utilizzando una delle numerose app di sleep tracking, per monitorare la qualità del sonno, ma anche sfruttando i vantaggi di luci soffuse, melodie e suoni rilassanti.

Ripetendo con costanza questa routine di igiene del sonno, l’effetto benefico si riflette in maniera evidente sulla giornata successiva, durante la quale, grazie a una bella dormita, ci si sente più predisposti a socializzare, di buon umore, e anche maggiormente motivati nello studio.

Quali sono i vantaggi di andare a dormire presto  

Oltre alla garanzia di affrontare al meglio, nel pieno della propria forza fisica, il giorno successivo, coricarsi presto ha come conseguenza diretta anche quella di riuscire a svegliarsi prima, e avere quindi più tempo da dedicare a sé stessi e alle proprie passioni, altro tassello indispensabile sulla strada verso il benessere. Invece di alzarsi, fare colazione in piedi e scappare di corsa a scuola o al lavoro, iniziare la giornata in anticipo significa potersi dedicare, per esempio, alla preparazione di un primo pasto salutare, mangiarlo con calma e magari avere anche il tempo per una camminata o un workout allenante. Mettere al primo posto un buon sonno aiuta poi anche le funzioni mentali, rendendoci più lucidi nell’affrontare gli impegni quotidiani, favorendo memoria e concentrazione.

Come in tutte le cose, serve però un giusto compromesso: nonostante il riposo e il recupero siano importanti, c’è da dire che i ventenni di oggi, probabilmente una delle generazioni più segnate dalla pandemia, rischiano di rivolgere un po' troppo l'attenzione su sé stessi e di isolarsi. La strategia migliore è trovare un equilibrio flessibile tra vita sociale e introspezione, indipendentemente dalla generazione a cui appartenete.